Parte la campagna promozionale della FDG
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25 Luglio 2022Antonio Cabras
Già Presidente FDG- Federazione Diabete Giovanile
Oggi in Italia 4 milioni di nostri concittadini convivono con diabete,rendendosi protagonisti di tutte le componenti sociali e civili del nostro Paese. A nome di questi cittadini e delle loro famiglie e della comunità scientifica viene richiesta in tempi brevi di avviare un iter parlamentare e governativo idoneo per il superamento che discrimina gli atleti con diabete nell’arruolamento nei gruppi sportivi militari e nei corpi dello Stato.
Negli scorsi mesi, su iniziativa e dei Presidenti delle Società Scientifiche e delle Associazioni Pazienti di diabetologia e del Comitato Nazionale per i diritti della persona con diabete, è stata posta all’attenzione delle Istituzioni la necessità di sensibilizzare le istituzioni parlamentari e governative sull’arruolamento nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello stato degli atleti con diabete tipo 1.
Tali richieste sono assolutamente legittime dal punto di vista etico, clinico e sociale e altresì sono in linea con l’obiettivo della piena fruizione dei diritti da parte della persona con diabete, nonché suffragate da norme che garantiscano il pieno diritto al lavoro alle persone con diabete, come a tutti i cittadini.
Grandi campioni dello sport diabetici tipo 1 hanno conquistato medaglie olimpiche; citiamo, per tutti, Bas van de Goor (oro nella pallavolo ad Atlanta), Gary Hall (oro nel nuoto a Sidney) e Steve Redgrave (oro nel canottaggio a Los Angeles, Seoul, Barcellona, Atlanta e Sidney). Oggi molti atleti, su questa scia, si cimentano ai massimi livelli internazionali.
Solo a titolo esemplificativo, a livello nazionale, due promesse dello sport italiano come Anna Arnaudo, campionessa mondiale ed europea di corsa in montagna, campionessa di corsa campestre a squadre, e vicecampionessa europea under 23 dei 10.000 metri, e come Giulio Gaetani, vincitore della Coppa del Mondo under 20 di spada, entrambi rappresentanti delle nostre nazionali assolute a livello internazionale, sono atleti con diabete tipo 1. Vorremmo che sentiste personalmente il “dolore e la rabbia” che questi due giovani campioni manifestano riguardo questa assurda discriminazione.
Entrambi hanno concrete possibilità di partecipare ai prossimi Giochi Olimpici, ma ad oggi non possono far parte dei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato.
Con la pubblicazione del D.L. 28 febbraio 2001 n. 36 sono state introdotte nel nostro ordinamento norme idonee a favorire l’accesso al lavoro ed allo svolgimento dell’attività sportiva di elevato livello tecnico-agonistico di persone con disabilità fisiche e sensoriali. Nel plaudire tale disposizione di civiltà, corre l’obbligo come FDG di segnalare le suddette situazioni discriminatorie che impediscono ai cittadini e alle cittadine affetti da diabete di godere del trattamento riconosciuto agli atleti ed alle atlete di valore internazionale nel campo delle rispettive discipline, nonché di accedere ai corpi militari e civili dello Stato. Il soggetto diabetico è infatti privo di disabilità fisiche o sensoriali che gli consentano di esser tesserato con il CIP (Comitato Italiano Paraolimpico) e quindi di poter partecipare alle selezioni degli atleti di valore di cui al D.lgs n. 36/2021. Non può neppure accedere ai Corpi militari e civili con le procedure riservate agli atleti, e gli è persino precluso di partecipare alle normali selezioni di accesso ai corpi militari. Tutto ciò è in contrasto con il principio costituzionale del Diritto al lavoro e con la vigente legislazione in materia. L’art. 8 della L. 10.4.1987 n. 115 stabilisce infatti che “la malattia diabetica priva di complicazioni invalidanti non costituisce motivo ostativo per l’accesso ai posti di lavoro pubblico e privato salvo i casi per i quali si richiedano specifici, particolari, requisiti attitudinali”. Il mancato adattamento della normativa ai principi indicati dal legislatore, anche in considerazione dei notevoli progressi effettuatati dalla medicina, produce una situazione del tutto illogica, oltreché, come si è detto in contrasto con i nostri principi costituzionali. Come FDG auspichiamo che il Presidente del Consiglio voglia prendere atto della illogicità della situazione, dei gravi effetti discriminatori che essa produce in capo a tanti cittadini e cittadine, del suo contrasto con i diritti fondamentali della persona sanciti dalle Carte internazionali ratificate dal nostro Paese, e che voglia farsi promotore di un’iniziativa legislativa o regolamentare idonea a superare tale ingiusta situazione.